Ieri si parlava di social networking. Di Facebook, di Linkedin, di MySpace e compagnia bella. Tanti modi di incontrarsi, ritrovarsi, conoscersi e instaurare relazioni sociali on line.
Se ad incontrarsi sul web, però, non sono due semplici ex compagni di classe o due colleghi di lavoro (reali o potenziali), se le potenzialità del Web 2.0 e del social networking vengono sfruttate dalle Aziende come strategie di marketing avanzato, allora entriamo nel campo del marketing conversazionale. Ovvero? Il marketing delle parole, del WOM (Word of Mouth), del passaparola: attraverso il Web si diffondono - nel modo meno artificioso e costruito possibile - opinioni su prodotti, tendenze, personaggi, sfruttando la comunicazione orizzontale tipica della Rete.
Joseph Jaffe, nel suo libro "Join the Conversation", racconta quali sono le migliori strategie di marketing conversazionali e descrive alcuni casi eccellenti di Aziende americane (Coca Cola, Google, Apple, IBM) che hanno utilizzato tali strumenti per migliorare i propri rendimenti o anche semplicemente per costruire un'immagine sempre più al passo con le esigenze del pubblico dei consumatori.
L'obiettivo di questo nuovo tipo di strategie di marketing è, senza dubbio, la capitalizzazione delle risorse che il Web mette a disposizione - a buon mercato - delle Aziende: un pubblico vastissimo, eterogeneo e famelico, alla costante ricerca di stimoli e di nuovi canali di comunicazione.
In questi giorni di chiacchiere sotto l'ombrellone, si può trovare il modo di far frutare anche i bla, bla, bla.
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