Le ricorrenze mettono un obbligo sulle spalle delle persone, l'obbligo morale di non dimenticare, così ogni anno si trova un modo diverso di commemorare una data, una ricorrenza, un'evento terribile com'è stato quello dell'11 settembre 2001.
Noi che di mestiere cerchiamo di comunicare andiamo sempre alla ricerca di nuovi modi per parlare degli avvenimenti, nuove forme retoriche, nuove parole che evochino l'evento dando un taglio innovativo e non ridontante. A volte ci si riesce, altre no. A volte le parole finiscono, forse perchè se ne dicono troppe.
Oggi, Subvertising ha pubblicato il nuovo numero con un'interessante articolo sul passaggio della pubblicità al nuovo millennio, sui momenti di stop improvviso e violento, per poi ripartire da capo... tutto da rifare.
Noi che di mestiere cerchiamo di comunicare andiamo sempre alla ricerca di nuovi modi per parlare degli avvenimenti, nuove forme retoriche, nuove parole che evochino l'evento dando un taglio innovativo e non ridontante. A volte ci si riesce, altre no. A volte le parole finiscono, forse perchè se ne dicono troppe.
Oggi, Subvertising ha pubblicato il nuovo numero con un'interessante articolo sul passaggio della pubblicità al nuovo millennio, sui momenti di stop improvviso e violento, per poi ripartire da capo... tutto da rifare.
L'11 settembre come momento di rottura, di passaggio da una fase a un'altra della storia, della politica, ma nel nostro caso della comunicazione. Rubiamo questo taglio, ma solo per citarlo perchè ci sembra davvero interessante.
Qui, potete leggervi tutto il magazine, dove al'interno c'è l'interessante articolo...
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