Quando si dice "Finchè morte non ci separi...". E' sicuramente quello che deve aver pensato la giapponese Mayumi Tomari, 43enne incallita giocatrice di MMORPG - Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game. La gentile signora è un'assidua frequentatrice del sito Maple Story, gioco online che - tra le altre possibilità - permette agli utenti di sposarsi virtualmente e intraprendere relazioni sessuali e non sul web. Proprio online conosce l'uomo della sua vita, un impiegato giapponese di 33 anni, con cui inizia una storia e convola a giuste (?) nozze.
Tutto sembra funzionare, i due vanno d'amore e d'accordo, complice la distanza virtuale (non si conoscono mai fisicamente) e geografica (abitano comunque a 1000 km di distanza, qulli che dividono Sapporo e Tokyo), che indubbiamente permette all'unione di mantenersi solida. O, almeno, così sembra. Finchè lui decide di piantarla e sfrutta una funzione del gioco che permette al coniuge di turno si divorziare, senza troppe spiegazioni, senza spese legali e lungaggini tipiche del mondo reale. Lei non ci sta: si arrabbia, sia come personaggio del gioco che come donna e decide di mettere in atto una vendetta-tremenda-vendetta. Si connette a Maple Story utilizzando i dati che lui (incautamente) le aveva fornito e ha cancellato per sempre l'ex coniuge. Lo ha sostanzialmente ucciso.
Per questo la donna è attualmente detenuta e rischia fino a 5 anni di reclusione e un risarcimento fino a 5.000 dollari.
E' andata sicuramente peggio alla giovane Emma, la 34enne donna inglese che è stata uccisa (in questo caso, ahinoi, nel senso fisico del termine) dall'ex marito - ex da soli 4 giorni - per essersi dichiarata single nel proprio profilo su Facebook. (Fonte: Ansa)
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