Il titolo è forse un pò eccessivo, però una sorta di contrapposizione tra i due pare proprio esserci.
Facebook sembra davvero essere il re del social networking, il microblogging Twitter però sta rimontando catturando la simpatia di chi preferisce messaggi bevi ma incisivi.
Non è un caso che Facebook a novembre abbia cercato di comprarlo per 500 milioni di dollari. L'Obvious Corp però, la società di San Francisco che fa capo ai tre 30enni californiani (Jack Dorsey, Evan Williams, Biz Stone) che l'hanno creato, hanno detto no grazie: "Vogliamo mantenere la nostra indipendenza".
Ora è Google che si fa avanti.
Ma perché tanto interesse?
Il sistema di messaggi veloci ed immediati è efficace e dall'enorme potenzialità. Qualche esempio: durante l'attentato di Mumbai del novembre scorso circa ottanta messaggi ogni cinque secondi sono partiti da testimoni dell'attentato nell'albergo indiano.
Durante il discorso di insediamento di Obama una ventina di senatori e oltre 60 deputati hanno digitato per fare i loro commenti.
Si può certo dire che Twiter è un Facebook più immediato e anche più fruibile. E' un social network certo, ma anche microgiornalismo, o se preferite un esempio efficace di giornalismo dal basso: informazione immediata nel cuore dell'evento. Il logo è un uccellino: l'idea è quella di un cinguettio che si diffonde velocemente.
I twitt sono frasi minimali su cosa si sta facendo in quell'esatto momento. Tutte le schegge di testo vengono pubblicate sulla Pubblic Timeline, dove ci sono i cinguettìi provenienti da ovunque, all'unisono. Si ottiene così una perfetta socialità unita a tracciabilità e iperconnessione. Chi twitta vuole iconizzare il proprio status, la propria attualità sincronica.
Dal settembre 2007 a quello successivo Twitter è diventato il social network che ha registrato il più alto incremento di utenti (+600%) e di visitatori unici (+343%). È molto indietro rispetto ai big del genere, ma a febbraio Compete. com, misuratore di accessi web, nella sua classifica l'ha piazzato per terzo: davanti ha solo MySpace e al primo posto Facebook.
Attento Facebook, attento!
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