giovedì 5 febbraio 2009

Web 2.0: può avere effetti collaterali, leggere attentamente foglietto ilustrativo...


Oggi su repubblica.it abbiamo letto questa notizia... in realtà eravamo un pò indecisi se darle risalto o meno, per evitare l'effetto "cassa di risonanza" che la diffusione di notizie di questo tipo inevitabilmente comporta: "parlate pure male, purchè se ne parli". Però poichè sino ad ora abbiamo parlato delle potenzialità del web 2.0 ci sembrava "doveroso" dar conto anche dell'altra faccia della medaglia che ogni strumento "free" ha necessariamente.


La notizia in questione è la nascita del sito internet americano WeBeHigh.com che si propone come la wikipedia delle droghe leggere. Lo spot non lascia spazio ad equivoci: "Ovunque tu vada, noi siamo al tuo fianco. Marijuana o hashish, qualunque sia la tua droga preferita, la nostra guida ti aiuterà a trovarla buona e a prezzi stracciati".


Il principio su cui si basa il sito è "il primo comandamento" del web 2.0: la condivisione delle informazioni.


E la condvisione in questo sito certo non manca: i numeri parlano chiaro. Stiamo parlando infatti di un database da 5 continenti, 148 paesi e oltre mille città. Per ogni città è possibile trovare informazioni dettagliatissime su come e dove trovare la droga e a chi rivolgersi. Ma non solo. I più smaliziati danno anche alcune "dritte" sull'atteggiamento dei poliziotti, dove fumare per evitare controlli, la media dei prezzi e la qualità della merce. Ogni città, poi, ha il suo indice di "tolleranza al fumo" che va da 1 a 5.


Per Roma lo "Smoking tolerance" è stato valutato dagli "espeti" 4,5, quasi il massimo.

Attenti però, la guida vi consiglia anche dove comprare in tutta sicurezza e al miglior prezzo: "Volete comprare marijuana a Roma? Evitate Campo de Fiori. Molto meglio Santa Maria in Trastevere e San Lorenzo. Basta guardarsi intorno: se notate strani individui che sembrano dei senzatetto ricambiategli lo sguardo e verranno da voi. Ma occhio ai prezzi. Gli agenti? Se non gli fumate in faccia non vi daranno alcun fastidio, sono più occupati a flirtare con le ragazze".

Se questo commento strappa un cinico sorriso, il resoconto da Napoli lascia un pò l'amaro in bocca. Nella città del Vesuvio il livello di tolleranza, secondo gli autori del sito, è 5. Il voto è accompagnato da un beffardo "Fumare in chiesa... perché no?". "Una delle basi più importanti - scrive un utente - è la cosiddetta 'zona 167' a Secondigliano, un luogo dominato dalla criminalità organizzata. Se siete stranieri - si raccomanda il nostro Virgilio dello sballo - vi sconsiglio di andarci soli, fatevi sempre accompagnare da una persona del posto".


Milano, lo sanno tutti, è carissima, per cui qualche consiglio per trovare un buon rapporto qualità/prezzo: Parco Sempione è il luogo migliore dove "fare affari", ma "state attenti ai poliziotti in borghese e alle telecamere nascoste".

Assolutamente sconsigliata Siena: Piazza del Campo sarà bellissima per passare le serate d'estate sotto le stelle, ma "non è un buon posto per fumare né per comprare, i rischi sono enormi. Non solo per i poliziotti ma soprattutto per i contradaioli, che a volte sono persino peggio. Fumare in città è il miglior modo per avere problemi, meglio in casa".


Negli Stati Uniti, il database delle droghe si è ormai costruito una certa popolarità. Il canale televisivo Nbc10 ha raccontato come il fenomeno stia irritando non poco i dipartimenti di polizia. Senza mai fare il nome del sito, anche altre televisioni hanno parlato di WeBeHigh. Da parte sua, il proprietario (che si fa chiamare "Editor in Chief", caporedattore) ha ringraziato: "Dopo la messa in onda di questi servizi, che volevano metterci in cattiva luce, abbiamo incrementato sia gli accessi che i contributi alla nostra guida. Parlate male di noi, purché ne parliate".


Almeno su questo, come dargli torto?

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