giovedì 28 gennaio 2010

Dante e Boccaccio in un e-book


Finalmente la letteratura italiana potrà essere fruita in formato digitale grazie all’accordo tra Amazon e la Zanichelli. Il colosso americano, con il suo e-reader Kindle, sta riscuotendo un grande successo di vendite in tutto il mondo e in Italia potrebbe aumentare la sua notorietà grazie alla diffusione dei primi testi nella nostra lingua.

La casa editrice bolognese offrirà alcune pubblicazioni storiche come il Decamerone di Boccaccio, la Divina Commedia di Dante Alighieri, Il Principe di Niccolò Machiavelli, Il Canzoniere di Francesco Petrarca, I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e altre opere di grandi autori del ‘900. Al più presto sarà disponibile anche lo storico dizionario già sbarcato su iPhone e iPod touch.

Enrico Lanfranchi, responsabile della redazione lessicografica della Zanichelli, considera gli ebook per Kindle come dei messaggeri della cultura italiana all'estero, utili per quei lettori e studiosi che hanno difficoltà a procurarsi libri attraverso il normale circuito librario. In fin dei conti con la pubblicazione di questi e-book, Dante e Boccaccio, ma anche Petrarca e Svevo, possono essere oggi letti in tutto il mondo in un'edizione filologicamente ineccepibile.

lunedì 25 gennaio 2010

Anche le notizie hanno un costo


Il New York Times sperimenta le news a pagamento nella sua versione online. Una notizia che rende sempre più credibile un nuovo scenario per il web, quello in cui bisognerà pagare per accedere ai contenuti. L’idea, perseguita da Rupert Murdoch e già messa in atto dal Financial Times e dal Wall Street Journal, sta per trasformarsi in realtà per un altro colosso dell’editoria. Questo cambiamento, secondo rumors, potrebbe arrivare già dal prossimo 27 gennaio, quando sarà lanciato il tablet pc della Apple, con cui il giornale avrebbe stipulato una partnership sui contenuti.

Il business model su cui si baserà il NYT potrebbe essere un sistema che permetterà ai fruitori di consultare alcuni articoli prima di essere invitati al pagamento con eventuale abbonamento, una sorta di soglia minima di news gratuite. Questa soluzione è stata ipotizzata anche per Google News con il First click free.

Un'ipotesi che non penalizzerebbe utenti sporadici ma solo chi segue costantemente il giornale. I siti e le news a pagamento sembrano concetti difficili da processare per gli utenti abituati alla gratuità del web, ma se questo modello dovesse funzionare, in termini remunerativi, potrebbe segnare una vera rivoluzione per le news sul web.

martedì 19 gennaio 2010

Google e i cartelloni virtuali


Google ha deciso di darsi all'affissione, ma non a quella tradizionale. L’ultimo brevetto mira a trasferire l’advertising all’interno di Street View: l’idea di Google è di “affiggere” cartelloni virtuali all’interno delle città, cartelloni che si auto-aggiornerebbero anche in base alla posizione geografica dell’utente.


La novità è stata pensata per i soli annunci immobiliari, settore in cui Google non è mai riuscito a penetrare davvero. Non è per nulla difficile, però, pensare allo sbarco del nuovo sistema di advertising in altri ambiti, meno specifici. Con un potenziale guadagno per Google davvero enorme.


Ad esempio, sarà possibile far apparire sui cartelloni al di fuori di cinema e teatri le locandine degli spettacoli in programmazione, in modo che le informazioni sul web e nel mondo reale siano coerenti. Ma le applicazioni sono infinite.


Google descrive due possibili modalità d’uso: la prima offre al proprietario del cartellone reale la possibilità di aggiornare il contenuto anche in Street View, la seconda parla della vendita dello spazio virtuale con un sistema d’aste, come già avviene per Google AdSense. Molti si sono interrogati sulla novità e sono già nate le prime perplessità.


Google, dal canto suo, ha preventivamente smorzato i toni, dichiarando che non sempre i brevetti depositati diventano poi servizi effettivi. Vedremo quindi se il gigante della websearch sceglierà di implementare la nuova tecnologia o preferirà evitare l’ennesima accusa di “invadere” troppo la navigazione degli utenti.

lunedì 18 gennaio 2010

Vita Social addio con SuicideMachine


La vita sociale online può rivelarsi stressante. E per cancellarsi dai servizi ci vuole tempo. Per fare tutto velocemente, arriva un sito dal nome inquietante: SuicideMachine.org (http://suicidemachine.org/).



Dietro questo nome un po' macabro si nasconde uno strumento molto divertente ed efficace per interrompere senza indugio ogni permanenza sui social network che, in alcuni casi, fanno perdere troppo tempo tra notifiche, aggiornamenti e amici che non si vorrebbe conoscere.

Realizzato da una piccola società olandese, SuicideMachine permette agli utenti di eliminare i propri account dai social network generalisti Facebook e Myspace, dal sito per i contatti di lavoro LinkedIn e dal servizio di microblogging Twitter. Il vero elemento distintivo di SucideMachine è però come esegue il suicidio su commissione. Dopo aver inserito il nome utente e password del servizio da cui ci si vuole cancellare, il programma provvede a "defriendare" i propri amici, a cancellare i contenuti quali i tweet e a lasciare un messaggio che certifica il proprio suicidio: in pratica la lettera di addio.


La procedura, che può durare anche un’ora, può essere seguita in diretta, ma non si può in alcun modo interrompere. Prima di commettere l'insano gesto è quindi buona cosa pensarci attentamente. A fornire delle valide motivazioni per il grande passo sono le stesse FAQ (Domande più richieste) pubblicate sul sito che, con una buona dose di ironia, spiegano come il tempo riacquistato da Twitter e soci possa essere impiegato per vedere davvero i propri amici o farsi un giro al parco.


Secondo i dati forniti dal sito, in un solo mese di vita del servizio, già 882 persone hanno commesso il suicidio, 58 mila amicizie digitali si sono infrante e ben 230 mila tweet sono stati rimossi per sempre. Il successo dell'idea, complice anche la copertura fornita dai blog specializzati, ha già portato alla luce i primi problemi per SuicideMachine. Il sito Facebook ha infatti bloccato ogni azione eseguibile dal sito per violazione dei termini di servizio, con il risultato che, almeno per il momento, il suicidio su questo social network non si può commettere.

giovedì 14 gennaio 2010

Un Ambient non si “rifiuta” mai!!!


Questo “simpatico” progetto di comunicazione ideato dalla Mini in Olanda è sicuramente molto laterale e di impatto. In occasione del periodo natalizio è stata lanciata un’innovativa campagna pubblicitaria, un progetto di Ambient Marketing.



Il concept era basato su enormi scatole di cartone a grandezza naturale, ovvero tali da poter contenere effettivamente una Mini, lasciate agli angoli delle strade o vicino ai cassonetti della spazzatura insieme ad altri rifiuti.


Sulla superficie delle scatole erano riportati il disegno della vettura, alcuni dati ed il prezzo con codice a barre: i 99 € si riferiscono ad una particolare formula di finanziamento.

Un progetto qualitativamente forte, anche se quantitativamente limitato (lo vedono e si fanno influenzare quattro gatti se non scatta il "buzz"), ma che sicuramente ha suscitato l'ovvia curiosità dei passanti e l'auspicato parlarne sui blog... Forse quello che ha impressionato di più è stato il cartellino del prezzo...







martedì 12 gennaio 2010

Il terzo occhio


Nell'epoca del Grande Fratello, del controllo ovunque, comunque e per qualunque scopo, c'è chi sta cercando di invertire la rotta e di sfruttare il potere della rete con l'obiettivo di tutelarsi dall'eccessiva invasività delle telecamere e degli strumenti di invasione della privacy sparsi ovunque nell'ambiente che ci circonda.


Sul sito http://www.tramaci.org/ si sta portando avanti il progetto ANOPTICON, un mix di filosofia anni Settanta che prende spunti da Foucault e Sartre per contestare l'eccesso di visibilità e tracciabilità che le nuove tecnologie hanno generato nelle nostre vite.


In perfetta logica di social networking, l'invito lanciato dal sito - e da Enzo, l'ideatore del progetto - è a segnalare tutte le videocamere sparse sul territorio nazionale, con lo scopo di tracciare una mappa aggiornata in tempo reale degli occhi indiscreti che minano la libertà dei cittadini. E con l'obiettivo ultimo di sensibilizzare l'Autorità Garante sull'annosa questione della tutela della privacy degli individui.


Un progetto niente male.


giovedì 7 gennaio 2010

Testimonial: sempre più in alto


Altro che Totti o Panariello, Ferilli o Valentino Rossi... Negli Stati Uniti la novità degli ultimissimi giorni è la campagna pubblicitaria della Weatherproof, marchio di abbigliamento sportivo. Sulle mega affissioni che troneggiano per le vie di Manhattan campeggia Mr Obama ritratto di fronte alla Grande Muraglia che rimira l'infinito con sguardo intenso e serio.
Claim: "A leader in style".

Nonostante la classe dell'immagine e della creatività, la scelta di un testimonial così in vista ha scatenato inevitabilmente accese polemiche negli States: la questione annosa riguarda l'utilizzo dell'immagine del Presidente in campagne pubblicitarie, di qualunque tipo e con qualunque finalità. Nello specifico, fa discutere il look casual e sportivo che Obama sfoggia e che cozza con l'eleganza un po' austera che ha da sempre contraddistinto - anche per una questione di età anagrafica - i precedenti inquilini della Casa Bianca.

Di tutt'altra natura la polemica che nei mesi scorsi ha interessato l'utilizzo non autorizzato dell'immagine della coppia presidenziale francese - Sarkozy + Bruni - per la campagna della low cost RyanAir. Lì il leader c'era... ma di style molto poco.