venerdì 3 aprile 2009

Arriva Kumo, il nuovo motore di ricerca di Microsoft



La ricerca è oggi la prima attività sul web e, com’è noto, avere una buona fetta di mercato nel settore del search engine è fondamentale. Controllare la ricerca significa poter controllare gli utenti e il traffico web. Non poteva non tenerne conto Microsoft che, dopo studi e ricerche mirate ad ottenere il massimo dei risultati, sta finalmente per lanciare un nuovo motore di ricerca che promette di dare del filo da torcere ai colossi Google e Yahoo!.

Si chiama Kumo, ed è un motore di ricerca innovativo con una particolare attenzione al search marketing. Kumo, oltre a proporre la tradizionale ricerca (web, immagini e video) e i link sponsorizzati, permette di filtrare le proprie ricerche in modo molto specifico: ad esempio, un utente che digita nel motore un modello di automobile potrà scegliere se visualizzare solo i risultati relativi agli accessori, alla vendita o al mercato dell’usato. Si tratta di una ricerca verticale che aiuta il motore a capire l’area di interesse dell’utente al fine di fornirgli solo i risultati più pertinenti ai suoi interessi.

Microsoft ha incaricato la società Jwt per lo sviluppo di una campagna di lancio del motore da 100 milioni di dollari che partirà a giugno e utilizzerà canali internet, tv e radio. La campagna farà leva sulla diversità di Kumo rispetto a Google e Yahoo! che, come già detto, attualmente sono i leader del settore. In particolare, la quota di mercato di Google arriva a sfiorare il 60% negli USA (in Italia ha, invece, una penetrazione superiore all’80%). Live search di Microsoft, invece, non è mai riuscito ad espandersi (ha una quota di mercato che si aggira intorno all’8%).
Secondo gli analisti, quindi, Jwt vorrebbe posizionare Kumo lontano dai concorrenti e far leva sul search marketing. Microsoft ha capito che la battaglia nel campo del search engine si combatte su due fronti: motori sempre più “intelligenti” che forniscono risultati pertinenti e search marketing appunto. Basti pensare che oltre il 50% delle transazioni e-commerce sono generate dai motori di ricerca e che cresce sempre di più l’utilizzo dei motori per l’accesso a prodotti e servizi.
Le premesse per il successo, dunque, ci sono. Certo non sarà facile scontrarsi con i due giganti del web che, dal canto loro, propongono algoritmi di ricerca sempre più precisi e fidelizzano gli utenti con una miriade di servizi e contenuti.

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