lunedì 27 ottobre 2008

Virtuale ma non troppo


Quando si dice "Finchè morte non ci separi...". E' sicuramente quello che deve aver pensato la giapponese Mayumi Tomari, 43enne incallita giocatrice di MMORPG - Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game. La gentile signora è un'assidua frequentatrice del sito Maple Story, gioco online che - tra le altre possibilità - permette agli utenti di sposarsi virtualmente e intraprendere relazioni sessuali e non sul web. Proprio online conosce l'uomo della sua vita, un impiegato giapponese di 33 anni, con cui inizia una storia e convola a giuste (?) nozze.

Tutto sembra funzionare, i due vanno d'amore e d'accordo, complice la distanza virtuale (non si conoscono mai fisicamente) e geografica (abitano comunque a 1000 km di distanza, qulli che dividono Sapporo e Tokyo), che indubbiamente permette all'unione di mantenersi solida. O, almeno, così sembra. Finchè lui decide di piantarla e sfrutta una funzione del gioco che permette al coniuge di turno si divorziare, senza troppe spiegazioni, senza spese legali e lungaggini tipiche del mondo reale. Lei non ci sta: si arrabbia, sia come personaggio del gioco che come donna e decide di mettere in atto una vendetta-tremenda-vendetta. Si connette a Maple Story utilizzando i dati che lui (incautamente) le aveva fornito e ha cancellato per sempre l'ex coniuge. Lo ha sostanzialmente ucciso.

Per questo la donna è attualmente detenuta e rischia fino a 5 anni di reclusione e un risarcimento fino a 5.000 dollari.

E' andata sicuramente peggio alla giovane Emma, la 34enne donna inglese che è stata uccisa (in questo caso, ahinoi, nel senso fisico del termine) dall'ex marito - ex da soli 4 giorni - per essersi dichiarata single nel proprio profilo su Facebook. (Fonte: Ansa)

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