martedì 23 giugno 2009

Green Day sotto accusa per i graffii non autorizzati


Anche i Green Day, notissima band californiana si sono lasciati catturare dal fascino del Guerrilla marketing invitando i propri fan a sbizzarrirsi in tanti murales non autorizzati sui muri di città come Sidney e Brisbane. L'entourage del gruppo aveva infatti distribuito a molti ammiratori locali di Billie Joe Armstrong e soci del materiale per riproporre, in autonomia, la copertina dell'ultimo disco del gruppo, "21st century breakdown". Il risultato: muri di skate park e edifici adiacenti imbrattati a tappeto.


L'azione è parte della campagna di promozione dell’album e del tour del gruppo punk-rock americano dei Green Day ma pare aver fatto arrabbiare il comune della città, pronto a minacciare la Warner Music, major cui il gruppo musicale è legato.

Il governo australiano infatti pare proprio non aver gradito: "Murales e graffiti necessitano del permesso della municipalità per essere realizzati. Rimuoveremo presto queste tracce per evitare che in futuro si ripetano episodi del genere", ha dichiarato al Brisbane Times un portavoce del sindaco.


A quanto racconta la stampa australiana, i permessi non sono stati richiesti. Ma la Warner si difende, spiegando che per questa campagna di marketing legata al gruppo rock si è avvalsa della collaborazione di una agenzia locale, specializzata in graffiti pubblicitari, e che presumibilmente spettava a lei occuparsi di permessi e trattative con il comune.

Certo è che per i Green Day invece, intoppo burocratico a parte, la trovata degli stencil per la cover del loro album (l’ottavo di una lunga e fortunata serie) non fa altro che aiutare a decretare un successo planetario: il loro album, anche in Italia, è balzato in cima alle classifiche già nei giorni della sua uscita il 15 maggio scorso. E la scelta di dipingere i muri delle città ha attirato anche la folta schiera di artisti di strada, che però non sembrano troppo accondiscendenti nei riguardi della campagna di marketing: anzi, si sentono defraudati di una parte degli spazi a loro dedicati per esprimersi e, come racconta Street Corner chiedono al comune che ai gruppi rock multimilionari non venga concesso di usare queste aree per farsi pubblicità a costo zero.


Il nostro commento? Un'azione di Guerrilla perfettamente riuscita!

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