lunedì 2 novembre 2009

Chi ci protegge dal testimonial

Ovvero: lo sdoppiamento del testimonial giova al brand?

Può capitare in questi giorni, telecomando alla mano e facendo zapping qua e là tra i canali (satellitari, digitali, analogici e chi più ne ha più ne metta), di assistere alla moltiplicazione dei Fiorelli... Ebbene sì, non si tratta di un miracolo: se scanalate tra un programma e l'altro è possibile vedere non uno, non due ma ben tre spot in cui Fiorello è il protagonista indiscusso.

Andiamo con ordine.
Spot #1: Infostrada

Spot 2: Sky

Spot 3: Fiat

Bene. Si tratta di 3 spot molto simpatici, che fanno leva sulla bravura di Fiorello come attore, che tiene la scena e affabula il pubblico. Si tratta anche di 3 prodotti differenti, anche se due appartengono al settore delle telecomunicazioni e, conseguentemente, si rivolgono a un pubblico molto simile.

Ma se vi capita di vedere questi 3 spot uno dopo l'altro (sullo stesso canale, per la distrazione di chi si occupa della programmazione o saltellando tra un canale e l'altro) quale può essere l'effetto di questa sovraesposizione mediatica? Siamo sicuri che la condivisione del testimonial giova alle Aziende che hanno scelto quel personaggio per promuovere i propri prodotti o servizi? O, al contrario, non c'è il rischio che il tutto si confonda in un mix di claim e tormentoni, rendendo il prodotto secondario e accessorio? A posteri l'ardua sentenza...

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