mercoledì 3 novembre 2010

Di crowdsourcing e viral



C'è questo video su YouTube. Si intitola "Speed Date", realizzato da Babilonia. Si è aggiudicato il contest indetto da Poste Mobile sul sito Zooppa, social network dedicato alla pubblicità e ai contenuti autoprodotti dagli utenti su commissione delle aziende. Un portale che sfrutta il cosiddetto crowdsourcing per far produrre contenuti dagli utenti in base a richieste specifiche e specifici obiettivi di business; e che sfrutta il potere della rete per far valutare dagli stessi utenti - mediante il meccanismo di voting a disposizione della community - i materiali prodotti.

Un mix tra agenzia pubblicitaria + sito ugc + focus group. Basso costo, massimo profitto.

Il video "Speed Date" sembra voler promuovere:

  1. la tariffa proposta da Poste Mobile;
  2. la filosofia aziendale incarnata dal brand Poste Mobile, che mette al primo posto il suo cliente

Il tutto è realizzato con uno stile divertente ed emozionale, puntando su uno scambio uomo-donna che genera indubbiamente simpatia e un senso di riconoscimento molto elevato: quanti di noi non hanno vissuto un momento di imbarazzo/fastidio/noia durante un approccio amoroso?

Abbiamo letto con interesse questo post dedicato al video "Speed Date", in cui ci si chiede se si tratta di un video realmente virale, o piuttosto di un riuscito spot di stile televisivo. Alla domanda "Un finale virale cosa avrebbe dovuto prevedere: sesso, violenza, mistero, amore?" noi rispondiamo che, pobabilmente, il finale è in linea con il tono soft del video. E il cambio di approccio, la comicità della situazione possono fungere benissimo da "acceleratore", da spinta per il meccanismo viral.

O forse questo non basta?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'ho seguito "in prima persona" diciamo (non da realizzatore ovviamente) e mi è piaciuto, geniale l'idea e l'implementazione!!! Vincitore indiscusso!

Anche quelli dell'anno scorso non erano male!!!

Anonimo ha detto...

Allo spaziare della mente, delle idee, non si può mettere limite ... questo é un esempio di come l'arte della persuasione non é un mostro da combattere, ma un camaleonte da svelare ... e magari addomesticare.
Bravi!